Negli ultimi anni la produzione e il consumo di vino biologico sono aumentati in maniera considerevole e oggi continuano a dare segnali di grande vivacità.
Perché si sceglie di produrre vino biologico? Le motivazioni alla base dell’agricoltura biologica, già nel secolo scorso, si sono legate alla volontà di preservare la salute dei consumatori e avere un minore impatto ambientale.
Incuriositi dall’aver letto che questa tenuta è l’unica nella denominazione Prosecco ad avere la certificazione Demeter, e ritendendola un’ottima scelta grazie al lavoro svolto in cantina e nei vigneti, abbiamo deciso di inserire nella nostra distribuzione la linea di Prosecco Fidora di Tenuta Civranetta.
Tenuta Civranetta è uno dei più longevi esempi di ambiente coltivato in bio nel nostro paese e il più vecchio in Veneto.
Pesticidi, erbicidi e fertilizzanti chimici: dimenticatevi tutto questo all’interno dei vigneti. Le sostanze di sintesi sono sostituite da prodotti naturali di origine biologica.
Dove ci troviamo? Non troppo lontani dalla laguna di Venezia, sui resti della Via Annia, una strada anfibia di epoca romana. Qui la famiglia Fidora, nella Tenuta Civranetta, è dedita alla coltivazione della vite da quasi un secolo. Erano queste le terre del Foresto veneziano: foreste di pianura coltivate su suoli caratterizzati dal “caranto” (antica stratificazione pleistocenica composta da terreno compatto limoso-argilloso con noduli calcarei). Un paleosuolo ricco di mineralità, dunque.
Nel 1974 Guido Fidora ha deciso di convertire l’azienda di famiglia all’agricoltura biologica. Tutti i vigneti sono lavorati secondo due principi essenziali: l’abbandono dei prodotti chimici e lo sviluppo della biodiversità, risorsa essenziale per far sì che le viti abbiano le proprie difese naturali. Si favoriscono così lo sviluppo e la convivenza di più specie di piante e animali all’interno dello stesso habitat, attraverso l’utilizzo di rive alberate, prati, siepi, boschetti e stagni, si dà favorire la presenza naturale di fauna selvatica. Qui si trovano, infatti, lepri, volpi, fagiani, anatre, aironi, cinghiali e molte altre specie. Impegno, perseveranza ed esperienza.
E uva, uva sanissima per fare vino.
Prosecco Doc Frizzante “Il Fondo”
100% Glera
Il Prosecco DOC Il Fondo è caratterizzato dal deposito di lieviti sul fondo della bottiglia, dovuto al metodo di produzione tradizionale, utilizzato fin dall’antichità, che prevede una seconda fermentazione in bottiglia senza sboccatura. Quello che si ottiene è un vino secco, fruttato, fresco e minerale. Il prolungato contatto con i lieviti conferisce un finale sapido e deciso e un sapore equilibrato, arricchito da lievi sentori di crosta di pane. Schietto e diretto, è consigliabile consumarlo limpido dopo averlo separato dal deposito, anche se a piacere può essere servito ancora leggermente torbido.
Prosecco Doc Spumante Brut
100% Glera
I Prosecchi della gamma rivelano grandi doti di bevibilità. In particolare il Brut merita una menzione. La prima fermentazione ha luogo dopo la pigiatura delle uve. Una volta stabilizzato il vino base, si dà il via alla seconda fermentazione con metodo Charmat, che dura almeno 8 settimane, così da ottenere un perlage più fine. Di colore giallo paglierino molto tenue e riflessi verdolini, al naso è fresco nei richiami ai fiori di campo, bianchi, e alla polpa di mela verde. Al palato è persistente e abbastanza marcato con una lieve nota amarognola di mandorla. Un Prosecco ottimo come aperitivo.
Prosecco Doc Spumante Extra Dry
100% Glera
La prima fermentazione ha luogo dopo la pigiatura delle uve. Una volta stabilizzato il vino base, si dà il via alla seconda fermentazione con metodo Charmat, che dura almeno 8 settimane, così da ottenere un perlage più fine. Effervescenza sottile, piacevole e beverino, netto, fine, nei riflessi del tenue giallo, delicati accenti di fiori bianchi, di acacia e glicine, frutta a polpa bianca, mela golden stuzzicano il palato nella trama armonica delle bollicine, raffinata essenza di piacere. Da bere sempre.
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